Compliance e Università: una necessità, non un’opzione

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“La compliance non è un’opzione: è necessaria.”
Con questa affermazione, Simona Elia, attuale dirigente responsabile della funzione di audit della Luiss, apre il suo racconto a compliancedesign.it. Dopo quasi sette anni alla guida della compliance, audit e risk management nell’ambito della direzione General Counsel & Industrial Relations dell’Ateneo romano, Elia ha assunto, dallo scorso dicembre, la guida dell’internal audit, una funzione ora dotata di piena autonomia e con riporto diretto al presidente del Consiglio di amministrazione. Una scelta pionieristica nel contesto universitario italiano e non solo, un segnale forte nell’ambito della governance per rafforzare il principio fondamentale di trasparenza e responsabilità.

Uno degli aspetti più complessi affrontati fin dall’inizio è stato il concetto stesso di compliance, spesso percepito come un insieme di obblighi burocratici e pesanti, talvolta addirittura inutili. In risposta a questa sfida, è stato avviato un percorso di sensibilizzazione volto a trasformare questa visione, ricorrendo alla formazione e al coinvolgimento attivo dei colleghi per dimostrare il valore della compliance come strumento di tutela e indirizzo per l’intera comunità universitaria

 

Entrata in Luiss nei primi anni duemila, il percorso professionale di Elia è passato dall’organizzazione dei master alla direzione del personale, dalle relazioni esterne alla comunicazione, fino ad assumere, a inizio 2017, il ruolo di responsabile della compliance. La partecipazione all’organismo di vigilanza e al comitato etico ha rappresentato un’altra tappa fondamentale, consentendole di confrontarsi con esperti di vari settori.

Ogni passaggio ha contribuito a formare una visione ampia e interfunzionale del lavoro, permettendole di conoscere in profondità la complessità organizzativa della LUISS e costruire un profilo professionale capace di rispondere in modo flessibile e proattivo alle esigenze sempre più complesse della compliance.

Uno degli aspetti più complessi affrontati fin dall’inizio è stato il concetto stesso di compliance, spesso percepito come un insieme di obblighi burocratici e pesanti, talvolta addirittura inutili. In risposta a questa sfida è stato avviato un percorso di sensibilizzazione volto a trasformare questa visione, ricorrendo alla formazione e al coinvolgimento attivo dei colleghi per dimostrare il valore della compliance come strumento di tutela e indirizzo per l’intera comunità universitaria. “È stato un percorso intenso, costruito nel tempo,” racconta Elia, “ma oggi la funzione di controllo è pienamente integrata: i colleghi vi si rivolgono quotidianamente per pareri sulla stipula di contratti, sull’adozione di regolamenti e comportamenti specifici.”

 

Un passo importante è stata la creazione di una funzione dedicata alla ESG Diversity & Inclusion e l’introduzione di un bilancio integrato. Secondo Elia, “questo percorso darà sempre più centralità alla rendicontazione non finanziaria anche negli atenei”, rispondendo a una crescente consapevolezza dell’impatto sociale delle istituzioni educative e rafforzando la compliance come motore di cambiamento positivo e tangibile.

 

In questo processo di trasformazione, il costante sostegno delle figure apicali dell’ateneo si è rivelato determinante. Tale supporto ha permesso di lavorare con ampia autonomia, delineando le priorità e pianificando investimenti strategici. Questa fiducia istituzionale si è rivelata essenziale per sviluppare un modello di compliance incentrato sui valori fondamentali dell’ateneo, capace di integrarsi profondamente con la sua missione educativa e sociale.

Negli ultimi anni, l’approccio alla compliance si è specializzato sempre di più, adattandosi alle evoluzioni normative. L’introduzione del GDPR, la tutela della diversità e dell’inclusione, l’adozione di politiche sostenibili e di un codice etico sono diventati pilastri essenziali per la LUISS.
Un passo importante è stata la creazione di una funzione dedicata alla ESG Diversity & Inclusion e l’introduzione di un bilancio integrato. Secondo Elia, “questo percorso darà sempre più centralità alla rendicontazione non finanziaria anche negli atenei”, rispondendo a una crescente consapevolezza dell’impatto sociale delle istituzioni educative e rafforzando la compliance come motore di cambiamento positivo e tangibile.

 

L’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale stanno già avendo e avranno sempre di più un impatto significativo su questa professione,” afferma, “perché permetteranno di eseguire controlli massivi e completi, rendendo l’intero processo più efficiente

 

Innovativo è stato anche l’approccio alla gestione dei rischi. Grazie a una mappatura dettagliata, la LUISS ha definito un quadro dei rischi che comprende sia quelli subiti dall’istituzione sia quelli potenzialmente generati dalla stessa. “Questo aspetto è cruciale,” spiega Elia, “per valutare in modo concreto l’impatto sociale e ambientale dell’università e rafforzare l’impegno verso una responsabilità condivisa.” Con questo approccio, il rischio non è più visto solo come un potenziale pericolo da gestire, ma come un’opportunità di crescita e miglioramento.

Guardando al futuro, Elia intravede un ruolo sempre più centrale per l’IA nella compliance. “L’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale stanno già avendo e avranno sempre di più un impatto significativo su questa professione,” afferma, “perché permetteranno di eseguire controlli massivi e completi, rendendo l’intero processo più efficiente.” Tuttavia, Elia sottolinea l’importanza di un quadro regolatorio solido che disciplini l’uso dell’IA secondo le direttive del legislatore comunitario, evitando che l’evoluzione tecnologica proceda senza una guida etica e normativa adeguata.

Oggi, una delle principali sfide operative risiede proprio nella gestione delle attività quotidiane, che spesso richiede tempo e sottrae risorse allo sviluppo di nuove iniziative strategiche. “Sarebbe bello avere strumenti tecnologici più sofisticati, capaci di processare le informazioni in tempi rapidi. Questo permetterebbe di dedicare più tempo alla creazione di progetti innovativi per tutta la comunità Luiss,” conclude Elia.