In un momento segnato da incertezze geopolitiche, pressioni economiche e catene di fornitura fragili, Business at OECD (BIAC) lancia un forte appello a non ridurre risorse e indipendenza delle funzioni di compliance, risk e integrity.
Nella lettera firmata da Hanni Rosenbaum, Executive Director, e Nicola Allocca, Chair del Business Integrity & Anti-Corruption Committee, si ricorda che proprio nei periodi più turbolenti la resilienza etica delle imprese viene messa alla prova. Indebolire i presidi di controllo espone a danni finanziari, legali e reputazionali di lungo periodo.
I dati parlano chiaro: le aziende perdono in media il 5% dei ricavi annui a causa di frodi interne, ma quelle che adottano controlli proattivi intercettano gli schemi il 50% più rapidamente e subiscono perdite inferiori del 33% (ACFE, Occupational Fraud Report 2024).
Il messaggio di BIAC è netto: compliance e integrità non sono un ostacolo alla performance, bensì fondamenta del business. Devono avere risorse adeguate, piena indipendenza e accesso diretto al top management, in linea con la OECD Anti-Bribery Convention, le raccomandazioni OCSE del 2021 e il Manifesto Zero Corruption. “Un mondo senza corruzione significa maggiore fiducia pubblica, crescita economica più solida, servizi migliori e una distribuzione più equa delle risorse” – si legge nella lettera.
L’invito alle imprese è chiaro: mantenere l’integrità al centro delle decisioni aziendali è oggi una scelta strategica imprescindibile.