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Come si sta evolvendo il quadro delle opportunità di carriera in Italia e all’estero per i professionisti della compliance?

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Negli anni il ruolo del compliance manager è evoluto tantissimo: le aziende sono sempre più sotto pressione, nel mirino di diverse autorità o obbligate ad operare in un mercato sempre più regolamentato e, di conseguenza, si stanno progressivamente strutturando per far fronte ai requisiti richiesti. È sicuramente una funzione che se è già in divenire, lo sarà ancora di più nei prossimi anni tra sostenibilità, governance e stakeholder sempre più attenti.
L’Inghilterra, paese che anche nel legal ha guidato molti di questi cambiamenti, può essere preso come riferimento per gli sviluppi futuri di questa funzione; infatti, qui il ruolo della compliance è molto evoluto e si traduce in una serie differenti di “job titles” tipica dei mercati strutturati. In una recente salary survey di Taylor Root UK sulla compliance, il ruolo ha diversi inquadramenti e remunerazioni a secondo degli anni di esperienza: si parte dalla figura del Compliance Analyst che si posiziona sui 40-55 mila sterline, per poi arrivare fino al Chief Compliance Officer che può raggiungere le 190 mila sterline, con dei bonus anche molto elevati.

Di converso il mercato italiano è molto variegato – sia come inquadramento del ruolo, sia come remunerazione che come struttura del dipartimento compliance: ci sono realtà aziendali in cui la compliance è ben strutturata e realtà’, in cui lo è molto mento. Le realtà aziendali in cui questa funzione tende ad essere più strutturata sono principalmente sulla piazza milanese e romana.

Nicoletta Ravidà

Il valore economico dato alla funzione dipenderà da come l’azienda percepisce la funzione stessa e al messaggio che vuole dare sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione stessa: se la compliance ha come obiettivo la tutela delle regole, dei valori, della reputazione e dei suoi stakeholder quel ruolo verrà non solo remunerato di più ma anche inquadrato a parità di altre funzioni di rilievo in azienda, se invece la funziona è percepita come meramente compilativa e di verifica riceverà un collocamento ed una retribuzione diversa.

Mediamente le posizioni che si vedono oggi sul mercato in Italia si collocano intorno ai 50/60 mila euro annui lordi per profili con un’esperienza di medio livello mentre intorno ai 100 mila euro per i responsabili di dipartimento, fatta eccezione però per il mercato finanziario dove le retribuzioni sono mediamente più elevate, in quanto storicamente in questo settore la compliance è sempre stata una funzione di rilievo. Al di là dell’aspetto retributivo è ormai un dato di fatto che nella compliance (così come nel legale) si dà crescente importanza alle attitudini personali, alle cosiddette “soft skills” che richiedono al candidato di andare oltre alla sua specializzazione tecnica e di sviluppare anche caratteristiche personali: dovrà essere curioso/a, avere un’apertura mentale verso la tecnologia, la cybersecurity, la sostenibilità, verso tutto ciò che è nuovo; conoscere il business in cui opera molto bene, avere la capacità di lavorare in team con le altre funzioni dell’organizzazione e infine rendersi una figura “accessibile” a cui il business si sente di potere fare affidamento. Infine, una novità sempre più ricorrente tra le expertise richieste è la conoscenza del diritto penale o della normativa privacy.[…] continua a leggere People in Compliance

   

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