Il ruolo della comunicazione e della formazione nella creazione di una cultura interna della compliance

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Si è tenuto lo scorso 27 marzo il talk dal titolo “Compliance, Commitment e Comunicazione: il ruolo della comunicazione e della formazione nella creazione di una cultura interna della compliance” che ha visto la partecipazione di Susanna Luini (Head of Compliance Governance, Culture and Privacy ENI), Paolo Marpillero (Group Compliance Manager Ferrari e Co-Founder Lab4Compliance), Davide Morandi (Chief Compliance Officer and DPO Credem), e il coordinamento e la moderazione di Massimiliano Carpino (Senior Advisor Compliance & Investigations EY Forensic & Integrity Services).[…] continua a leggere People in Compliance.

Massimiliano Carpino
Senior Advisor EY Forensic
& Integrity Services

❝Comunicazione, formazione e cultura. Una sequenza sicuramente non casuale che esprime un concetto apparentemente ovvio: per creare cultura è necessario comunicare e formare. Ma in realtà quando la cultura si riferisce alla compliance, ossia, alla conformità normativa, non è così ovvio, né tanto meno agevole creare una consapevolezza che sia allo stesso tempo diffusa, duratura, preventiva, protettiva e difensiva.

Non sempre comunicazione e formazione sono viste e vissute come facce della stessa medaglia. Formare in maniera efficace non può prescindere da un’appropriata comunicazione, così come il linguaggio utilizzato deve adattarsi ad ogni singolo interlocutore.

Comunicazione, formazione e cultura, considerate soft skills, non possono prescindere, ma anzi devono essere alimentate, da una conoscenza tecnica e da un possesso della materia rigorosa, senza le quali parole e concetti non potranno mai condizionare i comportamenti delle persone. 

 La comunicazione di compliance nel dayby day, come influenza i comportamenti interni?

La comunicazione day by day è un elemento assolutamente strategico e chiave per la compliance. Verso i clienti interni la comunicazione deve essere il più possibile semplice, riuscendo a trasmettere quello che è il senso delle norme, con una reportistica dalle rappresentazioni altrettanto semplici e chiare. Per essere efficace nel linguaggio ed efficace nel raggiungere i propri obiettivi, la compliance deve cambiare pelle: focalizzarsi sulle soluzioni, concentrarsi meno sulle norme e più sui valori in modo da orientare i comportamenti interni sui principi di integrità, trasparenza, etica, morale.

In questo modo è più agevole superare quel tecnicismo normativo (spesso fine a sé stesso) per entrare nei processi e nei comportamenti delle persone e orientarli verso quei valori che devono permeare ogni tipo di attività aziendale. Comunicazione semplice e tailor made sono i presupposti fondamentali per un nuovo approccio anche nell’attività formativa, ispirata dall’innovazione per essere viva, piacevole e più vicina al business. Se si vuole veramente influenzare i comportamenti delle persone, bisogna trovare meccanismi che vadano oltre il mero dettaglio delle singole norme, bisogna essere molto più vicini al marketing e assolutamente creativi. Queste sono competenze che non sono storiche nella compliance nata più dal mondo legale e di audit ispettivo. Quindi contaminarsi anche con figure che arrivino da altre funzioni non di controllo e/o da altre industry è molto utile anche per raggiungere l’obiettivo. 

Davide Morandi
Chief Compliance Officer Credem

❝Verso i clienti interni la comunicazione deve essere il più possibile semplice, riuscendo a trasmettere quello che è il senso delle norme, con una reportistica dalle rappresentazioni altrettanto immediate e chiare❞

Qual è l’efficacia persuasiva di un incidente di non compliance pregresso rispetto all’efficacia persuasiva della sola cultura e della sola formazione?

L’incidente per quanto sia nefasto aiuta. Ma la sfida della compliance è principalmente legata all’analisi del “worst case scenario” che deve essere gestita con un approccio equilibrato sia a livello di comunicazione che di formazione, in modo tale da evitare il rischio di trovarsi impreparati di fronte ad un eventuale incidente, ma senza ingessare il business. Altresì rilevante è il tema dell’autorevolezza della funzione di conformità. Essere autorevoli vuole anche dire saper scegliere e comunicare quali sono i veri problemi che potranno incidere sulla organizzazione e farlo senza paura.

Paolo Marpillero
Group Compliance Manager Ferrari

❝Per essere efficace nel linguaggio per raggiungere i propri obiettivi, la compliance deve cambiare pelle: spostare il focus dalle norme ai valori in modo da orientare i comportamenti interni sui principi di integrità, trasparenza, etica, morale.

Come la compliance può essere efficace nella comunicazione con il Consiglio di Amministrazione?

Il primo fattore abilitante è il metodo, ossia avere un minimo comune multiplo di lavoro fra le persone che operano all’interno delle organizzazioni. Da uno standard si riesce più agevolmente a fare sintesi e a focalizzarsi sui problemi veri. Empatia (mettersi nei panni degli amministratori) e uso della creatività sono altri elementi strategici da sviluppare nella comunicazione di compliance. Last but not least la compliance, come tutti gli altri attori del sistema di controllo interno, deve dare al board una rappresentazione integrata dei rischi e delle attività, coerente con quello che è il livello di assurance che tutte le funzioni di secondo e terzo livello devono offrire in una logica appunto di integrazione dei risultati. 

Susanna Luini
Head of Compliance Governance, Culture and Privacy ENI

❝Comunicazione semplice e tailor made sono i presupposti fondamentali per un nuovo approccio anche nelle attività formative, ispirate dall’innovazione per essere vive, piacevoli e più vicine al business

Come comunicare il costo della compliance verso il costo della non compliance?

Ricondurre il valore aggiunto della compliance ad un puro numero è molto difficile, perché spesso la compliance offre feedback più di merito, valoriali e/o reputazionali. La compliance tende oggi ad includere anche l’aspetto etico del business, sempre più importante per gli investitori, oltre il mero risultato economico. Quando si fanno delle valutazioni di business, a prescindere dal fatto che queste siano ponderate o ponderabili dal punto di vista numerico, il rischio di compliance deve essere comunque uno dei fattori da portare sul tavolo delle decisioni.