Leonardo (ri)conferma il bollino verde
Il Riina, organismo indipendente di certificazione ha conferito a Leonardo la certificazione Iso 37001-2016 «Antibribery management systems» primo standard internazionale sui sistemi di gestione della corruzione. Il Riina, accreditato con Accredia (l’Ente Nazionale di accreditamento degli organismi di certificazione) aveva già assegnato la certificazione alla ex Finmeccanica per la prima volta nel 2018.
L’implementazione delle practice anticorruzione in seno all’azienda è avvenuta sotto la regia di Andrea Parrella (foto), Group General Counsel dal giugno 2014. «Quello della reputazione non è un problema di dettaglio – Spiega Parrella – si configura al contrario come un elemento centrale, soprattutto per chi svolge una mission che per sua natura è strategica ed ha una vocazione internazionale. Ed è anche per questo – insiste Parrella – che abbiamo spinto sul pedale dell’acceleratore (anche dopo avere ottenuto la prima certificazione) adottando nuove metodologie di Risk assesment, di internal audit, di compliance oltre ad avere attivato una decisa campagna di sensibilizzazione del nostro personale a tutti i livelli gerarchici su temi legati al Whistleblowing e all’anticorruzione».
«È proprio perché abbiamo piena consapevolezza dei rischi reputazionali cui il gruppo può andare incontro che la scelta dell’amministratore delegato è stata quella della tolleranza zero. Di fatto il rischio reputazionale – spiega Parrella – non si limita ad avere ripercussioni su generiche e poco misurabili forme di riprovazione sociale ma ha un serio impatto, per esempio, sul rapporto del gruppo con il sistema finanziario e bancario sia italiano sia internazionale. I grandi player bancari, con cui ci relazioniamo, per esempio, per l’apertura di una linea di credito o per una emissione obbligazionaria, pretendono – a ragione – garanzie stringenti e sistemi di valutazione del rischio che siano precisi, oggettivi e cogenti. Oltre, naturalmente alle necessità di ottemperare alle norme di entrambe le leggi 231, quella del 2001 sulla responsabilità amministrativa e penale degli enti e quella del 2007 sull’antiriciclaggio».
Lo sforzo sulla formazione del personale (i dipendenti di Leonardo sono 49.882) non deve essere stato indifferente.
«Non lo è stato. Ma non è stato affatto difficile coinvolgere l’intera struttura in un percorso di formazione continua che ci vede organizzare periodici seminari destinati a ogni funzione, questionari a risposta multipla sul grado di sensibilizzazione di dirigenti, quadri, promotori di vendita ed area commerciale». Le iniziative di Leonardo in tema di trasparenza, etica e anticorruzione hanno recentemente consentito al gruppo di posizionarsi nella fascia più alta (al primo posto nel mondo) del Defence Companies Index on Anti-Corruption and Corporate Transparency (DCI), elaborato dall’organizzazione non governativa Transparency International. Oltre a questo a Leonardo, negli ultimi due anni è stato riconosciuto il ruolo di azienda leader nel settore Aerospazio e Difesa degli indici di sostenibilità Dow Jones, inserita nella “A List” di CDP (ex Carbon Disclosure Project) per la lotta al cambiamento climatico, riconosciuta Global Compact Lead del Global Compact e, infine, inclusa, per la prima volta, nel Bloomberg Gender Equality Index (GEI) del 2021 in tema di parità di genere.
estratto da: Il Sole 24Ore del 28 luglio