L’Ethics Chart di Snam: un nuovo strumento a sostegno della diffusione della cultura etica aziendale

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In un mondo aziendale sempre più complesso e regolamentato, introdurre strumenti capaci di veicolare messaggi valoriali semplici e chiari risulta determinante per creare una cultura dell’integrità. E sulla scia di diverse esperienze internazionali, Snam, il colosso italiano delle infrastrutture energetiche, ha introdotto una Ethics Chart, uno strumento a sostegno della diffusione del rinnovato Codice Etico.

compliancedesign.it ne ha parlato con Federica Fascia, responsabile dell’unità “Integrated Compliance e Business Integrity” di Snam.

“Nel contesto del rinnovamento del nostro codice etico, abbiamo iniziato a guardare alle best practice internazionali, osservando come sono strutturati i codici etici in contesti simili ai nostri, soprattutto nel settore energetico”, spiega Fascia. “Siamo rimasti incuriositi dal fatto che in alcune realtà fossero presenti dei ‘Code of Ethics’ dalla struttura semplice e schematica, elaborati con lo scopo di coinvolgere il lettore e  illustrare il ruolo assunto nella promozione dei valori aziendali”.

Snam ha quindi deciso di introdurre questa pratica, sviluppando una “Ethics Chart”, affiancandola al documento più tradizionale del codice etico. “Non abbiamo sostituito il documento, perché dobbiamo sempre tenere presente il nostro contesto legislativo e, ad esempio, per depositare il Codice Etico davanti a un giudice del lavoro, è necessario che questo sia elaborato secondo i canoni tradizionali. Abbiamo quindi affiancato i due approcci”.

Nella versione di Snam dell’Ethics Chart sono stati ripresi i principali valori del Codice Etico in modo da stimolare nel lettore una riflessione in ordine all’aderenza del proprio comportamento al sistema valoriale di Snam. È stata inserita una “Integrity road map” all’interno dell’Ethics Chart che illustra un percorso fatto di tante domande con possibili risposte affermative o negative. In questo percorso, il lettore si chiede: “Agli occhi di un amico, di un terzo a cui potresti raccontare questa cosa, come sarebbe percepita? Come positiva o negativa?”.

Siamo rimasti incuriositi dal fatto che in alcune realtà fossero presenti dei ‘Code of Ethics’ dalla struttura semplice e schematica, elaborati con lo scopo di coinvolgere il lettore e illustrare il ruolo assunto nella promozione dei valori aziendali.

 

Federica Fascia

Ma l’Ethics Chart non è l’unico strumento adottato da Snam per rendere visibile all’esterno il suo impegno nel mondo della compliance. “Nella Relazione sulla Compliance di quest’anno abbiamo inserito un’immagine di un albero stilizzato, che rappresenta tutto il sistema di compliance, partendo dalle radici che per noi sono rappresentative del codice etico”.

L’immagine dell’albero simboleggia un sistema vivo che si alimenta dalle sue fondamenta e dà vita a un sistema di compliance che ha necessità di autoalimentarsi. “I sistemi di compliance sono molto spesso vissuti nella loro staticità, mentre la parte più interessante del nostro lavoro è legata alla vita, cioè come far vivere un sistema di compliance che ha necessità di autoalimentarsi, come tutti i meccanismi virtuosi”.

Il Codice Etico rappresenta il cuore pulsante del sistema di compliance di Snam, frutto della collaborazione di tutte le funzioni. “Il Codice Etico nasce da un’analisi e da uno studio che fa incontrare diverse anime: diversi paragrafi riguardano la parte più alta dei diritti umani, il rapporto con i dipendenti, con gli stakeholder e con le autorità di regolamentazione”. Ogni funzione aziendale ha contribuito alla redazione di questo documento, con la funzione compliance che ha svolto un ruolo di raccordo e sintesi dei contenuti ivi condivisi. “È un documento di cui siamo particolarmente orgogliosi perché è frutto di un’evoluzione”.

È diventato un impegno che Snam prende verso i terzi, intesi come collettività nel suo complesso, e dall’altra parte ha anche un valore contrattuale. “Non è un impegno unidirezionale, ma bidirezionale”. I vari interlocutori con cui l’azienda si interfaccia, infatti, dal dipendente che entra in azienda e lo sottoscrive, assumono l’impegno ad aderire a questo sistema valoriale, così come i fornitori e i partner commerciali. Anche gli studi legali con cui l’azienda interagisce assumono lo stesso impegno.

 

I sistemi di compliance sono molto spesso vissuti nella loro staticità, mentre la parte più interessante del nostro lavoro è legata alla vita, cioè come far vivere un sistema di compliance che ha necessità di autoalimentarsi, come tutti i meccanismi virtuosi

 

Il Codice Etico subisce rari interventi di modifica. “La modifica del Codice Etico è un evento straordinario. Un Codice Etico scritto con una certa lungimiranza è fatto per durare nel tempo”. L’ultima volta è stato rivisto nel 2013 per introdurre concetti quali le verifiche sulle terze parti. Quest’anno, a distanza di 11 anni, la società ha rivisto il Codice Etico per evidenziare l’impegno di Snam nella transizione energetica, con riferimento a temi quali la biodiversità e il cambiamento climatico. “Nel Codice Etico questi concetti sono richiamati opportunamente. Abbiamo incluso anche l’impegno della Fondazione Snam sui temi della povertà energetica per dare evidenza del percorso fatto soprattutto nell’ultimo triennio, con una forte accelerata verso la transizione energetica”.

L’etica anche nei rapporti delle terze parti, con il concetto della “business integrity”, ha assunto un ruolo centrale per l’azienda. “Noi abbiamo sviluppato, tra il 2011 e il 2013, un sistema di verifica delle terze parti che parte dall’analisi dei nostri interlocutori, che siano fornitori, partner commerciali, operazioni di M&A, joint venture, subappaltatori, ecc. Tutte queste categorie con cui ci interfacciamo vengono sottoposte a due diligence, non solo reputazionale, ma anche finanziaria, salute e sicurezza, e ambientale”.

 

La modifica del Codice Etico è un evento straordinario. Un Codice Etico scritto con una certa lungimiranza è fatto per durare nel tempo

 

Il sistema di due diligence di Snam è stato sviluppato per analizzare non solo la reputazione dei partner, ma anche il loro stato finanziario, la salute e sicurezza e l’ambiente. “Le verifiche reputazionali vengono condotte utilizzando fonti aperte, come il search intelligence e altri sistemi accessibili a chiunque”. Un aspetto fondamentale di questo approccio è il mantenimento di una costante interlocuzione con le terze parti. “Se, per esempio, apprendiamo da una fonte aperta che un partner è stato indagato per truffa, non interrompiamo automaticamente il rapporto. Chiediamo sempre un riscontro ai nostri partner, cercando un approccio mediato”.