Penale e studi multi-practice: la contaminazione diventa ricchezza

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A poco più di un anno dalla nascita dell’Osservatorio dei Penalisti degli Studi Multi-practice, compliancedesign.it incontra Piero Magri (in foto a sx), Jean-Paule Castagno (in foto a dx) e Paola De Pascalis (in foto al centro) membri del primo Comitato di Presidenza

Nato nel giugno 2021 dall’iniziativa di 7 soci fondatori, oggi, a poco più di un anno, l’Osservatorio ha accolto tra le sue fila altre 6 importanti realtà del panorama degli studi legali che operano sul nostro territorio: NTCM, Everheeds Sutherland, Herbert Smith Freeheels, Villa Roveda associati, La Scala e Ichino Brugnatelli associati.

L’Osservatorio fotografa il trend, ormai consolidato, che rileva il crescente numero di avvocati penalisti negli studi legali multidisciplinari e l’importante evoluzione della loro figura professionale nell’ultimo decennio.

“La perdita di un po’ di autonomia del penalista classico diventa ricchezza nella contaminazione con le altre practices” esordisce Piero Magri, partner di RP Legal & Tax e Presidente dell’associazione, che con Jean-Paule Castagno (Orrick) e Paola De Pascalis (Pavia e Ansaldo) forma il primo Comitato di Presidenza dell’associazione.

Jean Paul Castagno

“Gli studi associati hanno tutti affrontato il tema dell’evoluzione del rischio penale, ma serve un continuo aggiustamento per coabitare con le altre practices e portare al massimo la performance di collaborazione interna tra discipline e dipartimenti diversi” fa eco De Pascalis.
Il rischio penale si è evoluto e l’aspetto fisiologico della prevenzione pesa quasi di più di quello patologico del contenzioso.

“L’analisi prospettica già di 11 anni fa indicava, da un lato, una direzione fatta di pochi processi importanti e sempre più difficili da gestire, sia tecnicamente sia come approccio metodologico, e dall’altro, un percorso chiaro verso la compliance, integrata con le altre practice” commenta Castagno che continua “l’identità del penalista è cambiata completamente. Gli studi multipractice hanno capito che il penalista dà il suo contributo a 360 gradi, non solo nella dinamica giudiziale. C’è stato un vero e proprio cambiamento nella percezione del rischio penale: dalla centralità della difesa nel processo ora è cruciale lavorare per

difendersi dal processo”.

Il valore aggiunto del penalista che fa compliance, oggi, è ancora più alto. “Lavoriamo per preservare il valore aziendale. Il dialogo costruttivo che instauriamo tanto con i giudici quanto con i colleghi dà un contributo significativo a livello societario” sottolinea Castagno.

Paola De Pascalis

Una buona percentuale degli avvocati che lavorano nei dipartimenti di questi studi è anche componente di Organismi di Vigilanza ex 231. Sembra banale dirlo, a oltre vent’anni dall’entrata in vigore della 231, ma non lo è se si pensa che il nostro diritto penale si manifesta praticamente solo in tribunale da più di due millenni e che compliance non è nemmeno una parola italiana: il concetto viene mutuato dagli Stati Uniti ed è a quella parte di Atlantico che bisogna guardare per consolidare le proprie pratiche e la consulenza e immaginare i trend futuri. Si pensi per esempio allo svolgimento di indagini interne preventive, appannaggio quasi esclusivo e pressoché insostituibile dei penalisti di questi studi.

Piero Magri

“I dati esperienziali li maturi nel contenzioso, e poi li usi per fare compliance. Tanto meglio previeni, quanto più hai curato. Un documento di compliance lo scrivi con l’occhio giusto se sai già dove devi arrivare” aggiunge De Pascalis.

L’Osservatorio nasce anche per confrontare organizzazione e modelli: “io sono per creare vasi comunicanti in cui i giovani possano imparare l’esperienza processuale e quella di compliance. La circolarità è essenziale e l’attenzione al team fondamentale” sottolinea Castagno. E sono proprio i giovani “a chiederci di migliorare, si confrontano fra di loro e ci aiutano a cambiare” conclude Magri.[…] continua a leggere People in Compliance

 

L’OSSERVATORIO DEI PENALISTI DEGLI STUDI MULTIPRACTICE nasce a giugno 2021 su inizativa di sette soci fondatori 
– BonelliErede, Francesco Sbisà
– Dentons, Matteo Vizzardi
– DLA Piper, Antonio Carino e Raffaella Quintana
– LCA, Matteo Uslenghi
– Orrick, Jean Paule Castagno
– Pavia e Ansaldo, Paola De Pascalis
– RP Legal & Tax, Piero Magri e Alessandro Racano

a cui si sono aggiunti, ad oggi, altri sei soci

– NTCM, Roberta Guaineri
– Everheeds Sutherland, Francesco Giovannini
— Herbert Smith Freeheels, Enrico Maria Mancuso
– Ichino Brugnatelli, Laura Panciroli
– La Scala, Stefano Gerunda
– Villa Roveda, Andrea Scarpellini