Responsabilità, resilienza ed etica: la nuova rotta per una governance aziendale sostenibile

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Dal rafforzamento dell’integrità nella supply chain all’uso etico dell’intelligenza artificiale, passando per una leadership capace di promuovere ambienti di lavoro inclusivi: sono questi i pilastri su cui si fondano le raccomandazioni del nuovo Integrity and Compliance Policy Paper formulato dalla  Task Force “Integrity & Compliance” del B20 e presentato al G20 di Brasilia in autunno.

Nicola Allocca, co-presidente della Task Force e  direttore Risk Business Integrity & Resilience di Autostrade per l’Italia, ha incontrato compliancedesign.it per spiegare come questi principi, tradotti in azioni concrete, puntino a trasformare la compliance da un obbligo formale a un motore per il cambiamento, affrontando le sfide globali con un approccio pragmatico e innovativo.

“Abbiamo seguito un percorso logico che parte da quattro trend globali fondamentali: corruzione legata alle questioni ambientali (green corruption), complessità della supply chain, crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale e tematiche legate alla salute mentale e alle molestie sul lavoro”, spiega Allocca.

Il risultato di questo lavoro è un insieme di raccomandazioni caratterizzate da tre parole chiave potenti: responsabilità, resilienza ed etica. Questi principi traggono anche ispirazione dal Manifesto del Business all’OCSE, che propone la “zero corruption” come un potenziale 18° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.

 

 

Tre parole chiave per guidare il cambiamento
Il documento ruota attorno a tre concetti fondamentali: responsabilità, resilienza ed etica. Questi principi non solo delineano la direzione per una governance aziendale moderna, ma rappresentano un’evoluzione nella visione stessa della compliance.

Promuovere una governance aziendale responsabile e sostenibile: “Questo implica non solo rispettare formalmente le regole”, spiega Allocca, “ma adottare modelli di condotta che integrino valori etici con obiettivi aziendali, delineando un passaggio dalla compliance alla business integrity“.

Rafforzare lintegrità e la resilienza nella supply chain: la resilienza è definita come “la capacità di adattarsi a un mondo complesso e volatile, ma anche di tradurre la compliance in un elemento di connessione tra business e regole”.

Sostenere una leadership etica: questo include non solo creare ambienti di lavoro inclusivi e sicuri, ma anche guidare l’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale come nuovo stakeholder aziendale. “Oggi, l’intelligenza artificiale deve essere vista come un partner strategico per bilanciare performance e valori”.

 

La rivoluzione dellintelligenza artificiale: una nuova frontiera per la governance aziendale
L’intelligenza artificiale è stata identificata come un elemento trasformativo nella lotta alla corruzione, con un focus specifico sulla generative AI (Gen AI). “La Gen AI non si limita a processare dati strutturati, ma genera contenuti originali, offrendo nuove possibilità per migliorare il controllo interno”, sottolinea Allocca.

Autostrade per l’Italia ha già implementato un sistema di controllo integrato basato sull’AI, capace di analizzare circa un miliardo di record al giorno, garantendo trasparenza e rapidità decisionale. Un esempio concreto è RITA (Risk and Integrity Technical Assistant), un sistema che Allocca descrive come “una nuova collega” dotata di capacità analitiche, decisionali e comunicative. “RITA non è solo un sistema”, aggiunge Allocca, “ma incarna i valori etici dell’azienda e rappresenta un passo avanti verso una governance aziendale responsabile”.

di Matteo Rizzi