Amazon Italia prima azienda di e-commerce a ottenere la certificazione sulla parità di genere

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Amazon Italia ha completato positivamente il processo di audit sulla parità di genere ed è la prima azienda in Italia del settore e-commerce ad aver ottenuto la certificazione da Bureau Veritas Italia. La certificazione, che ha una validità di tre anni e sarà soggetta a monitoraggio annuale, attesta che l’azienda è conforme ai requisiti definiti per garantire un sistema realmente inclusivo che rispetti la  diversità di genere sul posto di lavoro, sulla base di dati e obiettivi misurabili.

Mariangela Marseglia

“Questo importante riconoscimento conferma la validità del percorso intrapreso  nell’implementazione di politiche aziendali a sostegno dell’inclusione e della parità di genere”, ha commentato Mariangela Marseglia, vicepresidente e Country Manager per Amazon.it e Amazon.es ” In Amazon la diversità è un valore cardine che guida ogni decisione aziendale e che ci permette ogni giorno di poter offrire ai nostri dipendenti un ambiente di lavoro confortevole, sicuro e inclusivo. La capacità di Amazon di innovare per i clienti si basa sulle diverse prospettive e competenze delle  persone dei nostri team. Crediamo che costruire una cultura accogliente e inclusiva sia fondamentale  affinché le persone svolgano al meglio il loro lavoro”

Margherita Repetto

In particolare, nel processo di valutazione sono emersi elementi positivi nelle politiche di Amazon a partire dall’l’introduzione della figura del DEI Manager il cui compito è quello di promuovere, monitorare e supportare attività e iniziative finalizzate alla diffusione e affermazione della cultura inclusiva nell’ambiente di lavoro. “In Amazon i temi DEI vengono affrontati e gestisti come qualunque altro asset strategico per il business e, di conseguenza, sviluppiamo strategie puntuali con la definizione di metriche, obiettivi e parametri da rispettare e seguire”, sottolinea Margherita Repetto, Senior Diversity, Equity e Inclusion Business Partner per Amazon in Italia e Spagna, che aggiunge: “Definiamo obiettivi precisi in termini di rappresentanza di genere, inclusione della comunità LGBTQIA+ e aumento del livello di accessibilità per persone con disabilità. Altri obiettivi riguardano, per esempio, lo sviluppo dei corsi di formazione per i dipendenti su tematiche di genere e diversità. Tutte azioni concrete e impegni di medio-lungo termine che sono stati presi in esame in fase di audit”.

È stato poi riscontrato come in Amazon sia presente un approccio attivo all’inclusività sin dal processo di selezione dei dipendenti. Le Risorse Umane seguono infatti corsi di formazione specifici per garantire che i colloqui vengano condotti nel modo più equo e inclusivo possibile, a cominciare dall’utilizzo di un linguaggio idoneo. “Una figura come quella del Bar Raiser è del tutto innovativa. Si tratta di un intervistatore che partecipa al processo di selezione come terza parte oggettiva e che non fa parte del team in cui è aperta la posizione. Oltre a svolgere il loro lavoro quotidiano, i Bar Raiser sono intervistatori appositamente formati, ritenuti consulenti esterni capaci di contribuire a mantenere sempre un giudizio imparziale. Se pensiamo poi all’utilizzo del linguaggio corretto, per esempio, un’altra azione concreta su cui stiamo lavorando con costanza è quella di far sì che tutta la nostra comunicazione e le nostre policy diventino gender neutral”, aggiunge Repetto.

Inoltre, Amazon sostiene la genitorialità offrendo un congedo parentale esteso. In Italia, tutte le coppie sposate, conviventi e di fatto possono usufruire della policy di parental leave che prevede fino a 6 settimane di assenza retribuita, per figli naturali e adottivi.