Educazione e formazione: da qui passa la cultura dell’integrità aziendale

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Nel panorama aziendale odierno è indispensabile mantenere acceso il faro della lotta alla corruzione e promuovere una condotta responsabile che permei ogni livello dell’organizzazione. Tuttavia, questo impegno deve essere bilanciato dalla necessità di evitare eccessive strutture che potrebbero compromettere l’efficienza complessiva. È fondamentale, quindi, investire nell’educazione e nella formazione con il fine ultimo di creare una cultura diffusa di business integrity.

compliancedesign.it ha incontrato Nicola Allocca, Risk, Business Integrity, Resilience & Quality Director di Autostrade per l’Italia, nonché chair dell’Anti-Corruption Committee del BIAC (Business at OECD), per condividere la sua esperienza di “Next to Legality”, individuato come una delle best practice nell’applicazione dei principi dell’education per contrastare la corruzione all’interno del paper “Shaping the Values for a Sustainable Future: Education for the Fight Against Corruption” pubblicato dal BIAC.

 

La sponsorship e l’impegno del top management sono fondamentali, ma devono essere guadagnati e integrati nella realtà aziendale, e non dati per scontati. La consapevolezza e l’impegno dei vertici nell’assicurare il rispetto e la creazione di tali sistemi sono essenziali per promuovere una cultura di business responsabile

 

Autostrade ha integrato la “compliance footprint” nel suo piano industriale e ha avviato il programma “Next to Legality”, il quale comprende tutte le iniziative volte a potenziare il sistema di controllo interno. “La forza di questo programma risiede nelle fonti di riferimento”, spiega Allocca.

Nicola Allocca

Per definire le basi del programma, sono state consultate le migliori pratiche dell’Ocse, di altri forum come Transparency International e le principali università italiane. Grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, la società ha quindi eliminato “i semafori rossi superflui e implementato rotatorie, rendendo così le operazioni molto più fluide e veloci”. (si veda box in pagina). Per raggiungere questo obiettivo, sono fondamentali le competenze. “Nel mio team non ci sono solamente legali o esperti di compliance, ma anche data scientist, ingegneri di processo ed subject matter experts, al fine di poter comunicare efficacemente nel linguaggio del business e aumentare l’accettazione delle soluzioni proposte”.

Autostrade ha sviluppato corsi di alta formazione in collaborazione con partner di eccellenza, come la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, al fine di fornire a tutti i manager e alle risorse chiave gli strumenti necessari per adempiere alle proprie responsabilità.

“Si tratta di percorsi formativi dedicati all’etica, all’integrità, alla trasparenza, in una parola, alla condotta aziendale responsabile”. Inoltre, l’azienda offre sessioni di coaching per supportare il management nelle attività quotidiane del business, “al fine di non essere visti come un corpo estraneo che impone e fa rispettare le regole, bensì come un partner del business che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi aziendali”.

La sponsorship e l’impegno del top management sono fondamentali, ma devono essere guadagnati e integrati nella realtà aziendale, e non dati per scontati. La consapevolezza e l’impegno dei vertici nell’assicurare il rispetto e la creazione di tali sistemi sono essenziali per promuovere una cultura di business responsabile.

 

Nel mio team non ci sono solamente legali o esperti di compliance, ma anche data scientist, ingegneri di processo ed subject matter experts, al fine di poter comunicare efficacemente nel linguaggio del business e aumentare l’accettazione delle soluzioni proposte

“Il rischio è quello di paralizzare e rendere rigida l’azienda con eccessive regole, che a volte essendo ridondanti possono essere eliminate per favorire una maggiore fluidità”. Quindi, se da un lato c’è un endorsement top-down, dall’altro c’è anche un guadagno di commitment bottom-up. “Questo significa che dobbiamo guadagnarci l’approvazione con il nostro approccio. Pertanto, è necessario concentrarsi sull’accettazione”.

Per ottenere l’accettazione dei key stakeholder, inclusi i manager aziendali, il top management e gli stakeholder esterni, “dobbiamo considerare il livello di maturità del sistema di controllo interno aziendale e progettare presidi che consentano al business di raggiungere gli obiettivi nel modo più rapido possibile”.

In riferimenti agli stakeholder esterni, come i fornitori, è fondamentale considerare la stabilizzazione della supply chain non solo dal punto di vista operativo, ma anche reputazionale. I pilastri del piano strategico sono l’integrità, la resilienza e la qualità. “L’integrità comporta una condotta responsabile, la resilienza significa adattarsi al mondo e far accadere le cose, mentre la qualità implica l’eccellenza e l’implementazione dei migliori standard e processi efficienti”  […] continua a leggere People in Compliance#31

 


La sfida della conformità attraverso una metafora: approccio deontologico o utilitarista?

Immaginiamo un semaforo pedonale su una strada senza incroci: il semaforo verde consente di passare sulle strisce pedonali. La domanda è: se la strada è deserta e il semaforo è rosso, quali sono le alternative?

Secondo la compliance deontologica sarà necessario fermarsi, rispettare la regola indipendentemente dalle circostanze. Secondo un approccio utilitarista, al contrario, si potrebbe concludere che, in assenza di rischi, è possibile attraversare la strada senza attese. Applicando questa metafora al mondo del business, i manager potrebbero chiedere ai responsabili della compliance: perché fermarsi se non arrivano auto? Perché è necessario rispettare questa regola se il rischio è zero? Perché le strisce pedonali devono essere rafforzate da un semaforo rosso?

È una questione di cultura

Il semaforo serve ad avviare il processo di change management finalizzato a promuovere una cultura della responsabilità affinché, in futuro, questo possa diventare superfluo. Il passaggio dalla mera conformità all’integrità aziendale implica il rispetto delle regole non solo per obbligo, ma perché si condivide e si comprende il loro valore, avendo a disposizione gli strumenti necessari per farlo.

Se un’organizzazione riesce a instaurare una cultura di integrità, norme etiche e comportamento aziendale responsabile, anche negli incroci, in situazioni complesse dove il rischio è più elevato, anziché fare affidamento sui semafori, possiamo contare su rotatorie etiche.

Il passo successivo

Quando il sistema di controllo interno di un’azienda diventa maturo, è necessario avere il coraggio di eliminare alcuni semafori e puntare su due parole chiave: consapevolezza e responsabilità. In questo modo, è possibile costruire rotatorie che consentano alle persone di adempiere alle proprie responsabilità utilizzando i migliori strumenti possibili.

Non sarà possibile avere rotatorie ovunque, ma dove esistono semafori, l’intelligenza artificiale può velocizzare il business, le operazioni e il raggiungimento dei risultati. La sfida è utilizzare l’AI non solo per migliorare le performance aziendali, ma anche per aumentare la compliance capacity. Utilizzando soluzioni che analizzano il 100% dei dati e forniscono risultati in tempo reale, è possibile anticipare i problemi prima che si verifichino.