L’ascesa dei fattori ESG e il ruolo dell’Inside Counsel

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Estratto e tradotto da un articolo di Silvio Cavallo (foto a sx) Pillarstone, Bruno Cova (foto centrale) Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher e Mark Howard (foto a sx) KKR pubblicato sul Blog della Columbia Law School on Corporations and the Capital Markets

I consulenti interni stanno prendendo sempre più atto dell’ascesa dei fattori ESG e sono consapevoli di quanto possano essere espansive e profonde le sue ramificazioni. Un articolo recente scritto da un gruppo di studiosi della Stanford University illustra che, mentre i General Counsel considerano i fattori ESG come un catalizzatore per le prestazioni finanziarie a lungo termine e riconoscono una significativa pressione interna ed esterna da parte degli stakeholder per aumentare l’impegno della loro organizzazione nei confronti dei fattori ESG, sono preoccupati che la disclosure delle attività correlate ai fattori ESG possa comportare rischi da una prospettiva legale o normativa.

I Chief Compliance Officer che hanno partecipato al sondaggio CCO 2021 di KPMG confermano che il fattore ESG è tra i primi cinque obblighi normativi e di conformità da perfezionare nel 2021 e che le iniziative ESG si stanno rapidamente spostando al centro dell’attenzione dei CCO. Circa la metà dei rispondenti ha dichiarato di partecipare alla pianificazione della strategia e alla definizione delle politiche ESG e di contribuire all’integrazione dei rischi ESG nelle valutazioni complessive del rischio di conformità. 

L’ESG sembra essere in cima alla lista delle priorità anche per i segretari del consiglio di amministrazione. L’indagine annuale sui direttori aziendali 2021 indica che l’ESG è tra gli argomenti che gli azionisti più vogliono discutere con gli amministratori e il 62% dei direttori di società con ricavi annuali superiori a $ 5 miliardi ha confermato che i temi ESG sono all’ordine del giorno del loro consiglio regolarmente.

IL RUOLO DELL’INSIDE COUNSEL IN MATERIA DI ESG: UNA TAGLIA UNICA NON VA BENE PER TUTTI

L’ESG è molto più complesso del rispetto degli standard legali. Sebbene vi siano segnali di progresso verso l’uniformità e il consolidamento, non esistono standard universali e l’ESG rimane un campo di gioco molto disomogeneo.

I quadri giuridici e normativi sono asimmetrici tra le giurisdizioni, le linee guida e i codici di condotta sono frammentati e in gran parte volontari, così come le metriche di performance, i dati potrebbero non essere completamente trasparenti e difficili da confrontare, la mappa delle questioni ESG varia notevolmente a seconda del settore di attività e della posizione e le aspettative degli investitori spesso cambiano in base alle dinamiche del mercato. Le aziende globali e le imprese regolamentate si trovano ad affrontare una sfida ancora più intensa, in quanto dovrebbero tenere il passo con gli sviluppi internazionali in materia di ESG e conciliare normative molto diverse […] continua a leggere l’intervista su “People in Compliance”. Clicca per scaricare newsletter!