Salzotto ( GE Aerospace): La compliance diventa predittiva

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La digitalizzazione svolge un ruolo chiave nella trasformazione della compliance, passando da un approccio preventivo a uno predittivo. L’intelligenza artificiale, da un lato, e la raccolta sistematica di dati, dall’altro, consentono lo sviluppo di strumenti capaci di anticipare le decisioni e di affrontare le scelte decisionali in modo efficiente ed efficace all’interno di un’organizzazione.

È quanto racconta a compliancedesign.it Daniel Salzotto, International Chief Compliance & Ethics Officer di GE Aerospace, condividendo la sua esperienza nella società leader a livello mondiale nella progettazione, produzione e manutenzione di motori, componenti e sistemi aeronautici.

La nostra attenzione è concentrata sulla predizione dei rischi attraverso la tecnologia, che ci consente di indirizzare le azioni dove esiste un rischio effettivo. Stiamo affrontando questa sfida internamente, senza affidarci a consulenti esterni. Abbiamo reclutato un analista nel nostro team per progredire verso una gestione più avanzata e predittiva dei rischi

 

“La nostra attenzione è concentrata sulla predizione dei rischi attraverso la tecnologia, che ci consente di indirizzare le azioni dove esiste un rischio effettivo”, spiega Salzotto. Questa tecnologia si basa su due pilastri principali: la capacità di connettere una vasta quantità di dati e la capacità di un tool di apprendere ed interpretare i dati, prevedendo comportamenti futuri.

L’obiettivo è passare da un approccio reattivo a uno proattivo, anticipando e affrontando i rischi prima che si manifestino. “Stiamo affrontando questa sfida internamente, senza affidarci a consulenti esterni. Abbiamo reclutato un analista nel nostro team per progredire verso una gestione più avanzata e predittiva dei rischi”.

Attualmente, il progetto si trova in una fase pilota, ma una volta che la tecnologia sarà pienamente fruibile per l’intero team, “anche le strategie di formazione e comunicazione diventeranno più rilevanti e tempestive”. Come opera questa tecnologia?

Un esempio pratico potrebbe riguardare i siti produttivi. Attraverso il collegamento dei dati provenienti da diverse funzioni aziendali – come i dati sulla gestione del personale, il numero di nuove assunzioni in un sito, i dati finanziari e quelli dell’open reporting – è possibile ottenere un ranking del rischio di compliance nei vari siti produttivi (la società ne conta oltre 90).

Ciò consente non solo di identificare quali sono gli stabilimenti con il più alto rischio di compliance, ma anche di correlare l’andamento del rischio con specifiche dinamiche di business. Questo aiuta GE Aerospace a concentrare in maniera mirata le azioni di mitigazione del rischio più opportune.

Daniel Salzotto

La comunicazione e la formazione

La comunicazione riveste un ruolo fondamentale nella promozione di una cultura aziendale basata sull’etica e sull’integrità. In questo contesto, GE Aerospace ha sviluppato tre livelli di interazione. Il primo livello è il ‘tone from the top’, con i leader che comunicano regolarmente attraverso messaggi, town hall meeting e video messaggi per stabilire le aspettative aziendali.

“Spesso si rifanno a case study con l’obiettivo di informare e far comprendere ai dipendenti che l’aspettativa sull’integrità è la base fondante della cultura aziendale”.

Il secondo livello coinvolge i ‘people leaders’, figure all’interno dell’azienda con diretti riporti, che lavorano per garantire che il tema della compliance sia discusso nelle riunioni con il proprio team. “Riteniamo fondamentale che ciascun leader comunichi ai propri team le aspettative sull’integrità, andando a supporto del ‘tone from the top’ nei dettagli del lavoro quotidiano”.

Infine, il terzo livello è legato alla natura stessa dell’azienda e consiste nella diffusione capillare di messaggi di compliance. GE Aerospace è un’azienda tecnologica e manifatturiera, con decine di migliaia di operatori difficili da raggiungere a causa della natura del loro lavoro.

“Molti di loro non sono spesso connessi a computer o non controllano regolarmente la posta elettronica, rendendo difficile affrontare temi di compliance con gli stessi strumenti utilizzati per gli altri dipendenti”. La funzione ha quindi cercato di comprendere il business, l’organizzazione delle fabbriche e i ritmi di lavoro degli operai, “inserendoci in quei ritmi per trasmettere messaggi semplificati ma rilevanti per la tipologia di attività svolta dai colleghi”. Inoltre, l’azienda organizza sessioni informative specifiche su temi e rischi operativi. “Organizziamo round table con i dipendenti per raccogliere il loro punto di vista e collaboriamo con altre funzioni aziendali per affrontare rischi e sfide specifiche. Lo scopo è ottenere un impegno collettivo a ogni livello dell’organizzazione”.

GE Aerospace è un’azienda tecnologica e manifatturiera, con decine di migliaia di operatori difficili da raggiungere a causa della natura del loro lavoro. Molti di loro non sono spesso connessi a computer o non controllano regolarmente la posta elettronica, rendendo difficile affrontare temi di compliance con gli stessi strumenti utilizzati per gli altri dipendenti

 

La cultura della compliance

La compliance non riguarda solamente procedure, protocolli e controlli, “ma rappresenta anche una funzione chiave nella costruzione di una cultura aziendale basata sull’etica, sul rispetto reciproco e sull’integrità”, sottolinea Salzotto. L’obiettivo di GE Aerospace è far sentire le persone “sempre a loro agio nel sollevare dubbi o esprimere dissenso, sia all’interno delle loro funzioni che attraverso la segnalazione di violazioni di policy tramite il nostro sistema di open reporting”. Nel settore aerospaziale, inoltre, la compliance assume una connotazione specifica che va oltre il semplice rispetto delle leggi e dei regolamenti, poiché è strettamente correlata al concetto di sicurezza in un contesto normativo in rapida evoluzione.

“Viaggiare in aereo ci fa spesso dare per scontato che tutta la tecnologia sia progettata e costruita per affrontare le operazioni complesse in piena sicurezza”, spiega Salzotto. “La gestione dei rischi è quindi essenziale, dato il legame intrinseco del settore aerospaziale con questioni di sicurezza e fiducia”.

Per focalizzare il lavoro della funzione compliance, a marzo 2023 GE Aerospace ha istituito una nuova organizzazione denominata International Compliance Organization, guidata dallo stesso Salzotto. “Abbiamo costituito team regionali di compliance per conferire all’organizzazione una missione ampia e coerente”. Questi team, composti da professionisti esperti nelle aree di competenza, “parlano la lingua delle persone locali e comprendono la cultura locale”.

Questa struttura offre due vantaggi principali: da un lato, trasmette i requisiti normativi e regolamentari alla leadership dell’organizzazione “che può quindi tenerli in considerazione nella redazione delle policy e nella definizione dei processi”; dall’altro, riveste un ruolo chiave a livello locale per garantire che le azioni, i processi e i rischi siano gestiti – non solo in linea con i requisiti locali – ma soprattutto in linea con le aspettative e gli standard del gruppo, “spesso superiori a quelli locali”.

 

L’obiettivo di GE Aerospace è far sentire le persone “sempre a loro agio nel sollevare dubbi o esprimere dissenso, sia all’interno delle loro funzioni che attraverso la segnalazione di violazioni di policy tramite il nostro sistema di open reporting”. Nel settore aerospaziale, inoltre, la compliance assume una connotazione specifica che va oltre il semplice rispetto delle leggi e dei regolamenti, poiché è strettamente correlata al concetto di sicurezza in un contesto normativo in rapida evoluzione

 

La cultura aziendale di GE Aerospace, radicata con oltre 125 anni di storia, “conserva gli stessi valori in tutto il mondo”: dagli Stati Uniti, all’America Latina, all’Europa, all’Asia. Pertanto, è essenziale avere chiare le aspettative dell’azienda sui temi dell’etica e dell’integrità, “indipendentemente dalla posizione geografica”, al fine di effettuare valutazioni adeguate e calibrare eventuali azioni o strategie.

L’approccio internazionale

A fronte di una lunga esperienza sia in Italia che all’estero, Salzotto sottolinea la diversità degli approcci nella definizione delle policy di compliance. L’approccio anglosassone, infatti, “si concentra sui principi e sulle aspettative di comportamento, spesso delineati in modo semplice e chiaro”. In Italia, e in gran parte d’Europa, “tendiamo invece ad essere più precisi e dettagliati”. Questa precisione, insieme alla complessità delle organizzazioni gestite, “può rendere difficile comprendere chiaramente le aspettative di comportamento e i rischi associati”, aprendo inoltre “la necessità di creare eccezioni”. La sfida, quindi, “sta nel semplificare il contesto, focalizzando la discussione sui principi etici fondamentali”.

Gli stakeholder, che includono azionisti, clienti, dipendenti e l’opinione pubblica in generale, infatti, “non distinguono i potenziali problemi in base alla localizzazione di origine”. Pertanto, semplificare il contesto e concentrarsi sull’identificare “la cosa giusta”, seguendo il classico esempio del newspaper test, è la soluzione che permette di superare la diversità degli approcci […] continua a leggere People in Compliance#30