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Survey protiviti. La visione degli executive sui top risk attesi

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Il recente aggiornamento della survey annuale condotta da Protiviti in collaborazione con l’Università della North Carolina mette in luce il punto di vista di oltre 1.450 executive (amministratori delegati e direttori) di vari settori industriali e geografie sui rischi macroeconomici, strategici e operativi percepiti come maggiormente rilevanti nel breve (12 mesi) e nel lungo periodo (10 anni).

Un focus sull’Italia

La survey di Protiviti sui Top Risk attesi dagli amministratori e dirigenti globali mette al primo posto gli effetti delle misure di contenimento del Covid, seguite dalla gestione dei talenti. La visione italiana vede prevalere le preoccupazioni sull’uso dei dati e delle tecnologie .

Il tema che desta maggiore preoccupazione per gli executive del nostro Paese è rappresentato dalla capacità di sfruttare la disponibilità crescente di dati e tecnologie per supportare e orientare le scelte strategiche generando un vantaggio competitivo. Lo stress della supply chain globale (molteplici lockdown e scarsità di beni essenziali alla produzione), continua a impensierire la nostra economia fortemente votata alla trasformazione e all’esportazione, più di quanto non avvenga a livello generale. Le minacce informatiche si collocano al terzo posto, in linea con la rapida evoluzione tecnologica e con l’importanza che i dati ricoprono nell’economia odierna, a fronte di un nono posto nella classifica complessiva.

Si confermano, in linea con la percezione complessiva, il tema culturale in relazione alla capacità di gestire la successione delle risorse aziendali, la capacità di attrarre e trattenere i talenti, di gestire la resistenza al cambiamento e di affrontare al meglio le nuove sfide di un mercato in rapida evoluzione. Le altre preoccupazioni nella “top 10” degli executive italiani, ma meno sentite a livello globale, riguardano i cambiamenti normativi con ripercussioni sull’operatività aziendale e sulle modalità con le quali prodotti e servizi sono generati e distribuiti; la presenza di una cultura aziendale che non favorisce l’identificazione e l’indirizzo tempestivo di opportunità e rischi, così come l’evoluzione degli scenari commerciali globali…continua a leggere l’intervista, clicca per scaricare newsletter!

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