There is no right way to do a wrong thing
Whirlpool è una corporate con oltre centodieci anni di storia basata nel MidWest e con un retaggio culturale molto forte. “There is no right way to do a wrong thing”, la c.d. Whirlpool Way, è l’espressione che racchiude il suo sistema valoriale. Ciò che è scritto nel codice etico e nel compliance program pervade tutti i soggetti a partire da quelli apicali negli Stati Uniti.
“Capire il business, analizzare i dati e capacità di comunicare sono le caratteristiche di chi lavora nella compliance di Whirlpool” racconta a compliancedesign.it Luca Libutti (Head of Compliance EMEA) che continua: “ci troviamo in un mondo sempre più complesso, per cui è fondamentale saper individuare e studiare i trend ma, allo stesso tempo, è essenziale spiegare in maniera efficace come mai un tema è di particolare rilevanza o può essere insidioso per il futuro della società”.
In un’azienda multinazionale in cui si incrociano numerose culture e altrettante norme diverse, il confronto continuo è la chiave: un confronto che avviene day by day, mensilmente nell’ambito del Global Practice Ethics & Compliance – dove si lavora su temi comuni come un unico gruppo di Compliance – e annualmente quando il mondo Ethics & Compliance di Whirlpool si ritrova impegnato in due grandi iniziative.
La prima è l’Annual Certification, basato sui valori fondanti della società e sull’Integrity Manual, che coinvolge la quasi totalità della popolazione aziendale e si concentra sui profili di rischio attuali e la percezione del dipendente rispetto all’applicazione dei valori in azienda.
La seconda grande iniziativa – che si tiene solitamente nel mese di luglio – è l’Integrity Week, una settimana di iniziative dedicate al mondo compliance in senso ampio, dal taglio molto più pratico, con attività di training specifiche e l’apporto di persone anche esterne al mondo Whirlpool. A queste iniziative si affiancano nel corso dell’anno altri eventi ad hoc per singole funzioni o temi specifici. “Non vogliamo creare esperti di compliance, ma persone che conoscano e facciano proprie le regole da seguire nel loro lavoro quotidiano per essere compliant” commenta Libutti che continua “Quali sono le cose che devo evitare di fare? Quali sono gli aspetti a cui devo prestare attenzione? Sono queste le domande guida che ci spingono a renderle i nostri training molto pragmatici”. Si parte dal valore declinandolo senza cercare escamotage.
Il facilitation payment, per esempio, in Whirlpool è sempre vietato anche in quelle legislazioni che lo consentirebbero. Lo stesso accade nel caso del whistleblowing laddove alcune legislazioni non prevedono la tutela in caso di segnalazioni anonime. “Impensabile, per una realtà come Whirlpool, non considerare o proteggere un whistleblower semplicemente perché la segnalazione è stata presentata in anonimato” sottolinea Libutti […] continua a leggere l’intervista su “People in Compliance”. Clicca per scaricare newsletter!