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Dal margine al centro: il paradosso di risk & compliance

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C’è una strana legge non scritta che governa le agende degli Amministratori Delegati. I primi posti sono sempre occupati da ciò che “fa business”: crescita, innovazione, margini, investitori. Subito dopo, ci sono le persone, la trasformazione digitale, la sostenibilità. Tutto legittimo, tutto importante.

E poi ci sono i temi che stanno in fondo. Sempre lì, tra le voci minori, spesso citati di fretta o rinviati alla prossima riunione. Parliamo di risk e compliance.

Non perché non siano rilevanti. Anzi. Ma perché non sembrano urgenti. Non portano fatturato, non entusiasmano, non fanno branding. E finché tutto fila liscio, sembrano perfino superflui.

Poi succede qualcosa.

Un evento imprevisto, una falla nel sistema, una crisi reputazionale. In quel momento, quei temi scivolati in fondo alla lista salgono improvvisamente in cima. Si convocano tavoli straordinari, si rimettono in discussione decisioni già prese, si chiede supporto ai professionisti del rischio. Per un po’ tornano protagonisti.

Ma l’attenzione dura poco.

Superata la fase acuta, tutto torna al solito equilibrio. Il rischio? Lo abbiamo gestito. La compliance? Ce l’abbiamo. E la memoria si accorcia, fino a farli di nuovo scivolare giù. In certi casi, spariscono del tutto.

È un meccanismo pericoloso. Perché oggi, più che mai, l’incertezza è strutturale. I cambiamenti sono rapidi, le interdipendenze complesse, le minacce asimmetriche. Non esiste una crescita solida se non si ha piena consapevolezza dei rischi che si corrono. E questa consapevolezza non si improvvisa, non si acquista all’ultimo minuto.

L’analisi dei rischi – vera, fatta da chi sa leggere il contesto e anticipare gli impatti – dovrebbe essere uno strumento quotidiano di governo, non un’àncora di salvataggio da usare all’occorrenza. La compliance dovrebbe essere integrata nel modello di business, non un fastidio da gestire all’ultimo miglio.

In un mondo come quello in cui operiamo oggi, questi temi non possono più stare in fondo.

Devono stare al primo posto. Perché chi li mette per ultimo, prima o poi, paga il prezzo più alto.

R.I.T.A.

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