Etica e Integrità nell’era della ESG strategy

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Per anni, la sostenibilità è stata relegata a una nicchia della catena del valore, spesso associata a mere pratiche di compliance. I settori più impattati erano quelli vincolati da normative stringenti in ambito ambientale e di sicurezza, con una minore attenzione agli aspetti sociali e di governance. Tuttavia, negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità si è evoluto, spostando l’attenzione dal rispetto normativo alla creazione di valore. Oggi, parlare di sostenibilità significa ripensare ad un approccio strategico e lungimirante per progettare il sistema economico e industriale.

Astrid Palmieri (Esselunga) e Carlo Paris (Governance Advisor)

Il concetto di sostenibilità aziendale affonda le sue radici in principi etici, legati inizialmente a iniziative di beneficenza e a un profondo rispetto per l’ecosistema e le comunità locali, prima ancora che da obblighi normativi, soprattutto in ambito ambientale. La premessa era semplice: preservare il pianeta come bene comune per le generazioni future. Tuttavia, il panorama odierno ha trasformato la sostenibilità in un fattore competitivo, andando oltre la semplice correttezza etica.

Alessandra Patera (Dea Capital Alternative Funds)

Le normative europee, dalla Due Diligence Directive (DDD) alla CSRD, dalla Taxonomy ai Green Bond, rappresentano tentativi di rendere le aziende più competitive attraverso un’infrastruttura normativa che mira a standardizzare e valorizzare la sostenibilità. Sebbene questi strumenti presentino talvolta distorsioni e criticità, il loro scopo primario è stimolare le imprese a integrare i principi ESG (ambientali, sociali e di governance) nella loro strategia aziendale.

Per le aziende, la sostenibilità non può essere un esercizio di facciata o ridursi a una checklist normativa. È essenziale coglierne gli elementi di valore e integrarli nella governance aziendale. La Taxonomy europea e l’infrastruttura normativa della CSRD incentivano le imprese a focalizzarsi su sei filoni strategici, ma questi strumenti non possono generare un impatto significativo senza un reale impegno etico. L’integrità deve essere alla base delle operazioni aziendali affinché l’approccio sostenibile si traduca in vantaggi competitivi duraturi.

Uno degli ostacoli principali nella transizione sostenibile è l’implementazione pratica delle normative. Molte direttive, elaborate in contesti accademici, spesso trascurano le difficoltà operative delle aziende, specialmente quelle che lavorano con un vasto ecosistema di fornitori di piccole e piccolissime dimensioni, tipico del tessuto industriale italiano. Questo contesto rende particolarmente complesso il rispetto degli standard ESG e richiede un supporto sistematico per superare le difficoltà operative.

Roberto Raccanelli (EY)

Il Ruolo della leadership aziendale e il futuro della Sostenibilità
La soluzione si basa su una sinergia tra cultura, formazione e informazione, supportata da un impegno crescente verso la standardizzazione e la trasparenza. Iniziative come la CSRD svolgono un ruolo cruciale nel rendere i valori aziendali più chiari e uniformi, sebbene il percorso richieda tempo, iterazioni e una solida determinazione al cambiamento. Allo stesso modo, strumenti come le certificazioni di buona governance, ad esempio la ISO 37001 relativa ai sistemi di gestione anticorruzione, possono diventare veri e propri asset strategici, contribuendo in modo tangibile alla creazione di valore per l’impresa.

Un ruolo fondamentale è svolto dalla leadership aziendale, che deve imprimere un chiaro orientamento etico all’organizzazione. Il vero valore emerge quando la sostenibilità diventa un driver consapevole e integrato nella governance aziendale. Questo è evidente quando le organizzazioni stesse richiedono supporto per sviluppare processi e procedure sostenibili, spinte dalle esigenze dei loro clienti. La sfida è pianificare investimenti coraggiosi e spesso impopolari, che richiedono decisioni strategiche con un impatto di lungo termine, contribuendo così a costruire una cultura etica duratura.

Piero Di Michele (EY)

Rimane aperta la questione su quanto la sostenibilità sia compatibile con l’attuale modello economico. È realistico pensare che le aziende possano adottare scelte esclusivamente etiche, senza considerare il loro impatto sul futuro economico dell’organizzazione? Questo apparente conflitto rappresenta il principale trade-off con cui il mondo aziendale dovrà confrontarsi nei prossimi anni. Trovare un equilibrio tra un sistema economico tradizionale e un modello etico sembra una sfida complessa, ma inevitabile. La chiave di lettura della sostenibilità risiede proprio in questo bilanciamento: un percorso che richiede scelte consapevoli, maturità strategica e una visione di lungo termine.

 

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