Global Corruption Index 2022: Italia meglio dello scorso anno ma resta al 36º posto

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L’Italia occupa la 36a posizione su 196 Paesi e quindi figura tra i Paesi a basso rischio. Anche se la classifica del Paese non è cambiata tra il 2021 e il 2022, l’Italia sta effettivamente inviando un segnale positivo in quanto quest’anno ha ottenuto risultati migliori (punteggio di rischio: 29,83) rispetto allo scorso anno (punteggio di rischio: 30,12).  Dopo 4 anni di competizione al primo posto tra Finlandia (miglior risultato nel 2019 e 2020) e Danimarca (miglior risultato nel 2018 e 2021), la Norvegia assume per la prima volta la guida dell’Indice. La Norvegia è seguita da quattro paesi europei: Finlandia (2º), Svezia (3º), Danimarca (4º) ed Estonia (5º).

È quanto emerge dal Global Corruption Index (GCI) che dal 2018 misura sia la corruzione pubblica sia quella privata (in base alla sua percezione ed esperienza) nonché altri crimini colletti bianchi, come il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo. Con dati aggiornati, l’edizione 2022 della GCI offre un punteggio di rischio, rango e valutazione per ben 196 paesi e territori, sulla base di una serie di 42 variabili.

La pandemia Covid-19 ha portato programmi straordinari di aiuto finanziario per sbloccare prestiti e crediti il più velocemente possibile, in tutto il mondo. Queste attivazioni emergenziali hanno offerto nuove opportunità per corruzione, tangenti, e per falsificare le dichiarazioni e sottrarre fondi pubblici indebitamente, drenando così le nuove risorse. Anche se il continente europeo rimane ben oltre gli altri continenti (punteggio di rischio: 30), osserviamo un leggero calo quest’anno che potrebbe essere dovuto ai prestiti agevolati 2020-2021. A seguire, anche l’Oceania (punteggio di rischio: 40,6) e il Nord America (punteggio di rischio: 43,8) mostrano quest’anno un leggero calo di risultato.

Valutando non solo la corruzione ma anche i crimini a essa collegati, il Global Corruption Index permette di individuare le carenze di ogni paese. In alcune giurisdizioni si osserva per esempio un grande divario di prestazioni tra la corruzione e altri crimini colletti bianchi. Nonostante un grado di corruzione relativamente buono (45º posto), gli Emirati Arabi Uniti offrono un livello di trasparenza e di supervisione molto basse, e si trovano in fondo all’Indice per i crimini dei colletti bianchi, tra cui il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (149º posto).

Lacune simili possono essere osservate alle Bahamas (63º posto per corruzione, 145º posto per crimini dei colletti bianchi) e a Cipro (38º posto per corruzione, 84º per white collars crime).

Il 2022 è anche l’anno dalla competizione FIFA World Cup in programma in Qatar, valutato come un paese a rischio medio nel punteggio aggregato del GCI. Il paese si classifica 73esimo su 196 (punteggio di rischio: 41,56). Le prestazioni del Qatar sono relativamente inferiori quando si tratta di rischi legati ai white collar crimes (87° posto) rispetto ai rischi di corruzione (71° posto).

Nel punteggio globale, sia gli Stati Uniti sia la Cina mostrano i primi segni di stabilizzazione dopo i lenti cali degli ultimi anni. Gli Stati Uniti erano scesi progressivamente dalla 24esima alla 35esima posizione tra il 2018 e il 202, prima di tornare alla 31esima posizione quest’anno.

Dopo il calo del 2020, la Cina è tornata dalla 139a alla 118a posizione nel 2021, e ora si stabilizza alla 117a. Le migliori prestazioni per regione sono Canada per il Nord America, Uruguay per il Sud America, Norvegia per l’Europa, Seychelles per l’Africa, Singapore per l’Asia e Nuova Zelanda per l’Oceania. I Paesi che presentano i maggiori rischi nel GCI sono il Sud Sudan, lo Yemen, la Repubblica Democratica del Congo, la Corea del Nord e la Siria.

I risultati completi del GCI 2022 sono disponibili al seguente link risk-indexes.com/global-corruption-index