I Public Affairs per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità

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Il dialogo con le Istituzioni è ancora prevalentemente sulle singole iniziative che di volta in volta vengono adottate, mentre difficilmente si assiste a posizionamenti istituzionali capaci di mostrare una visione organica sulla sostenibilità

Purpose: un nuovo modo di pensare al ruolo dell’azienda

La sostenibilità è al centro dell’impegno delle imprese, non più attente solo a generare profitti ma a creare valore per i territori in cui operano, i dipendenti, l’ambiente e la collettività. Questa nuova funzione dell’azienda è fortemente collegata al concetto di “purpose” e al passaggio da “shareholder capitalism” a “stakeholder capitalism”.

I termini “purpose” e “ESG”, spesso usati erroneamente come sinonimi, sono concetti correlati ma diversi: il purpose anticipa gli ESG, questi ultimi possono contribuire al purpose o meglio indicano come le iniziative sulla sostenibilità riescono a creare valore per gli stakeholder. Questo cambio di ruolo dell’azienda ha conseguenze rilevanti. Creare valore per gli stakeholder diventa il fine dell’azienda, rappresenta quindi la sua identità costitutiva, che inevitabilmente ne condiziona le strategie di business. Di conseguenza gli stessi impegni sulla sostenibilità devono riflettere la corporate identity dell’azienda. Non si tratta “solo” di iniziative per migliorare la propria reputazione, ma rappresentano le azioni concrete per raggiungere il proprio scopo, il suo ruolo e la sua capacità di competere nel mercato.

Purpose, fattore “G”e implicazioni per i Public Affairs

Una azienda, definito il suo purpose, deve individuare le aree ESG prioritarie capaci di realizzare il suo scopo aziendale. Tra queste il fattore “G” è centrale per il raggiungimento dei suoi obiettivi. La centralità della governance è stata ben evidenziata tempo fa sempre da McKinsey:

La nostra attenzione si concentra soprattutto sui criteri ambientali e sociali, ma, come ogni leader sa, la governance non può mai essere ermeticamente separata dal resto. Infatti, per eccellere nella governance è necessario padroneggiare non solo le leggi nella loro forma scritta, ma anche il loro spirito, come ad esempio intervenire sulle violazioni prima che si verifichino o garantire la trasparenza e il dialogo con le autorità di regolamentazione invece di presentare solo formalmente un report e lasciare che i risultati parlino da soli.” 

Peraltro, l’indicazione da Bruxelles è chiara: per realizzare gli obiettivi sulla sostenibilità, è necessario che le imprese adottino e comunichino le adeguate iniziative sul fronte della governance. Buone pratiche di governance rappresentano, infatti, l’insieme di regole, procedure e meccanismi di controllo che si dota l’azienda per prendere decisioni, garantire il rispetto della normativa, prevenire i rischi e rispondere alle esigenze dei propri stakeholder di riferimento.

Un nuovo approccio ai Public Affairs, capace di realizzare elevati standard di governance, contribuisce in modo rilevante a realizzare lo scopo aziendale e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nel lungo periodo.

Un esempio da seguire sono le attività di comunicazione promosse dalle aziende, dove si iniziano a vedere i primi cambiamenti: le diverse iniziative sui temi ambientali e sociali da opportunità in chiave reputazionale sono sempre più inserite dalle imprese in una narrazione organica che va a definire la propria corporate identity. È una comunicazione rivolta in prevalenza ai consumatori e dipendenti, per posizionare l’azienda sul mercato, accrescerne la competitività e la riconoscibilità del brand.

Come realizzare a pieno questo cambiamento anche sul fronte delle relazioni istituzionali?

Le aziende sicuramente forniscono il loro contributo al dibattito pubblico sui temi ESG, ma adottano prevalentemente un approccio frammentato: il dialogo con le Istituzioni è prevalentemente sulle singole iniziative che di volta in volta vengono adottate, mentre difficilmente si assiste a posizionamenti istituzionali capaci di mostrare una visione organica sulla sostenibilità. In pratica, la preoccupazione delle aziende nei confronti delle Istituzioni è mostrare di essere ESG compliant, “cosa faccio”, piuttosto che raccontare “chi sono”, inserendo le iniziative ESG nello scopo aziendale e nelle conseguenti proposte di policy. Rarissimi, inoltre, i casi in cui le aziende comunicano le loro iniziative sul fronte governance. Buone pratiche di governance del Public Affairs adottate in maniera organica, data la rilevanza dell’attività, possono invece contribuire in maniera rilevante a implementare all’interno dell’azienda gli impegni ambientali e sociali oltre che fornire esternamente una visione identitaria sulla sostenibilità.

Sul fronte interno, una buona governance capace di promuove i principi della trasparenza, accountability e partecipazione degli stakeholder, produce benefici in termini di prevenzione dei rischi, reputation e condivisione degli obiettivi.

Sul fronte esterno, allineare le proposte di policy alla nuova identità di impresa sostenibile accresce l’autorevolezza con le Istituzioni oltre che la sua visibilità e reputazione presso l’opinione pubblica rafforzando la sua funzione etica e sociale.

Buone pratiche di governance dei Public Affairs possono quindi contribuire in maniera rilevante ad implementare il purpose e costruire l’identità dell’azienda sostenibile. Partendo dallo scopo aziendale e di conseguenza individuate le aree ESG prioritarie, è possibile definire un processo di lavoro che intervenga sia sul fronte interno sia sulle attività esterne.[…] continua a leggere People in Compliance

 

estratto dall’ultimo numero di Management&Lobbying articolo a cura di Pierpaolo Pota (Cattaneo Zanetto & Co.)