Pacciolla (Q8): Compliance Integrata e Cultura della Prevenzione
Nell’industria energetica globale, la gestione dei rischi e la compliance integrata diventano pilastri fondamentali per garantire la sostenibilità delle imprese. In questo contesto, Kuwait Petroleum Italia (Q8) si distingue per l’approccio innovativo e proattivo alla gestione del rischio e alla cultura della prevenzione.
compliancedesign.it ha avuto l’opportunità di approfondire le strategie e le iniziative di Q8 con Cosimo Pacciolla, Head of Legal Risk Management & Integrated Compliance.
Q8 ha creato, nell’ambito della Direzione Human Resources, Legal & Corporate Affairs, una funzione dedicata al Legal Risk Management e all’Integrated Compliance che integra diversi aspetti critici, tra cui il diritto penale, la normativa 231, l’antitrust, il diritto ambientale, la salute e la sicurezza sul lavoro. Un aspetto distintivo dell’approccio di Q8 è la collaborazione stretta e sinergica tra governance espressa da HR, la funzione legale e quella di compliance. “Questa si traduce in un sistema integrato di governance che va oltre il mero adempimento formale, abbracciando una cultura aziendale orientata alla prevenzione e alla gestione proattiva del rischio”, spiega Pacciolla.
È necessario concentrarsi sulla formazione e sulla creazione di una cultura aziendale per oltrepassare l’adempimento formale, il quale finisce per opprimere i dipendenti senza apportare una vera efficacia. La vera cultura aziendale si sviluppa attraverso la formazione, l’informazione e soprattutto tramite l’esempio quotidiano dato dai dirigenti.
Un esempio significativo è l’impegno costante, concordato tra il management, a tenere incontri periodici di assessment e aggiornamento annuale sulle principali novità riguardanti l’antitrust”. La giurisprudenza, i casi e l’evoluzione normativa sono tenuti sotto stretto controllo dal top management, poiché ci si aspetta che esso promuova la creazione e il consolidamento di una cultura della prevenzione in tutte le aree, inclusa quella dell’antitrust.
Con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia delle operazioni e mantenere alti standard di conformità, l’azienda organizza regolarmente incontri e interazioni strutturate con l’audit e le diverse funzioni a presidio dei rischi. Durante questi incontri, “scambiamo informazioni e esperienze in modo pianificato, affrontando in modo proattivo eventuali problematiche emerse durante le attività di auditing o rilevanti per il nostro settore di competenza”. Oltre alla gestione dei rischi legali e alla conformità, Q8 ha anche adottato politiche rigorose per la qualificazione e la prequalificazione dei fornitori.
“La funzione di compliance e legale agisce come un medico preventivista, svolgendo attività preventive attraverso consulenze, partecipazione a riunioni e gestione dei problemi”. Questo approccio non solo mira a prevenire il rischio, ma permette anche un intervento tempestivo ed efficace in caso di necessità, analogo a “un intervento chirurgico preciso”. Inoltre, il contatto con terze parti è considerato come un potenziale contagio pericoloso. “Pur essendo necessario interagire con il mondo esterno, è fondamentale proteggersi da contaminazioni indesiderate”. La politica antimafia agisce come un prerequisito per i rapporti con i terzi: Q8 richiede un’autocertificazione antimafia e verifica periodicamente le aziende fornitori.
Solo le aziende dotate di certificazione possono collaborare con Q8. La cultura della legalità e della prevenzione del rischio rappresentano un passaggio fondamentale. “Si può fare a meno di procedure, di protocolli, di riunioni; paradossalmente, ma della cultura della legalità e della prevenzione del rischio di violazione della legge, soprattutto in settori specifici, non si può prescindere. Altrimenti, tutto diventa puramente superficiale”.
È quindi necessario concentrarsi sulla formazione e sulla creazione di una cultura aziendale per oltrepassare l’adempimento formale, “il quale finisce per opprimere i dipendenti senza apportare una vera efficacia”. La vera cultura aziendale si sviluppa attraverso la formazione, l’informazione e soprattutto tramite l’esempio quotidiano dato dai dirigenti.
Per realizzare efficacemente la prevenzione del rischio, sono fondamentali tre “C”.
La competenza riguarda la conoscenza approfondita delle normative e delle best practice nel settore, nonché la capacità di valutare e gestire i rischi in modo professionale ed efficace.
La cultura rappresenta l’insieme di valori, principi e comportamenti condivisi all’interno dell’organizzazione, che favoriscono una mentalità orientata alla prevenzione e alla gestione responsabile dei rischi.
La coerenza riguarda l’etica e l’integrità nell’agire quotidiano.
Questo esempio non si manifesta solo in discorsi durante convention, ma si evidenzia nelle posture durante le riunioni, nelle decisioni prese, e nelle argomentazioni sostenute per promuovere un’iniziativa o un progetto. “Deve essere un impegno concreto, non solo di facciata ma sostanziale”.
Per realizzare efficacemente la prevenzione del rischio, sono fondamentali tre “C”: competenza, cultura e coerenza, spiega Pacciolla. La competenza riguarda la conoscenza approfondita delle normative e delle best practice nel settore, nonché la capacità di valutare e gestire i rischi in modo professionale ed efficace. La cultura rappresenta l’insieme di valori, principi e comportamenti condivisi all’interno dell’organizzazione, che favoriscono una mentalità orientata alla prevenzione e alla gestione responsabile dei rischi. La coerenza riguarda l’etica e l’integrità nell’agire quotidiano […] continua a leggere People in Compliance#32