Compliance, valore e sensibilizzazione decision maker

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Parte tutto dalle persone. Oltre le competenze trasversali, oltre i concetti normativi che devono interagire in ogni singolo aspetto – in un’ottica di razionalizzazione e non di sovra strutturazione – è indispensabile un cambio di cultura da far passare a tutte le persone che agiscono nella propria realtà aziendale.

Giorgio Totis

Mi piace pensare che tutto nasca dal desiderio di “oversight”del top management, altrimenti “non si può andare da nessuna parte”. Credo che questo sia un dato di fatto: senza la cosiddetta sponsorship del top management, del consiglio di amministrazione o dei comitati endoconsiliari che muovono le leve per consentire a funzionari, dirigenti, manager o staff di portare nell’operatività i programmi di compliance, nulla può accadere.

Diventa quindi indispensabile un lavoro di sensibilizzazione del board, del top management e più in generale dei decision maker rispetto al valore e al beneficio premiale di un buon programma di compliance.

Se si riesce a superare questo scalino culturale il panorama cambia e i top managers, a maggior ragione se gestiscono società quotate, banche, istituti finanziari, realizzano velocemente che “forse è meglio il prevenire del curare”. Con le persone giuste, con uno staff giusto e con degli interlocutori qualificati si possono raggiungere obiettivi ambiziosi e aggiungere valore alle proprie organizzazioni, indipendentemente dal settore merceologico a cui si appartiene. Oggi quest’opera di sensibilizzazione occupa o dovrebbe occupare una parte fondamentale nel ruolo della compliance e dei suoi manager. […]continua a leggere People in Compliance