Parola d’ordine: adattabilità al cambiamento

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compliancedesign.it ha incontrato Paolo De Benedetti, Direttore Controllo Interno Arnoldo Mondadori Editore

Un Gruppo che genera un fatturato di circa 800 milioni di euro l’anno e impegna 1.800 dipendenti. Un settore, quello dell’editoria, in profonda trasformazione, che nel corso del tempo ha portato l’azienda a focalizzarsi sul segmento libri (trade e scolastica) e sul settore digital media.
Mondadori è una società quotata in borsa e fa del codice di Corporate governance la sua bussola. Non opera in un settore particolarmente sensibile, ma per Dna e storia è sempre stata una società attenta alla cultura del controllo dei rischi e della compliance, anche quando questi termini non erano ancora così diffusi.

La limitata esposizione ai rischi legati al business si traduce anche in una struttura snella e fluida della quale Paolo De Benedetti è il fulcro: responsabile dell’internal audit, del Risk Management, componente degli Organismi di Vigilanza della capogruppo e delle controllate e, a chiudere il cerchio, responsabile della struttura compliance con riporto diretto all’amministratore delegato.

“Con la struttura di compliance mi occupo dell’aggiornamento dei modelli 231, delle procedure di policy interne e di quelle legate alla corporate governance. Lavoriamo in perfetta sinergia con la Direzione Affari Legali e Societari” racconta De Benedetti che continua “ negli ultimi 4 anni ci siamo concentrati molto sulle attività di risk management che sono la base di partenza di molte attività che si collegano in maniera sinergica con la compliance, l’internal audit, il business, al di là poi della tematica del codice Corporate governance in cui il Consiglio di amministrazione deve mappare i rischi che possono inficiare il raggiungimento degli obiettivi strategici”.

Paolo De Benedetti

Una struttura che conta 7 persone che copre in modo trasversale le esigenze funzionali a difesa della società. Non solo internal audit, ma anche risk management, creando tantissime sinergie utili nella gestione dei periodi nei quali ci sono dei picchi di lavoro e con riflessi importanti e sensibili anche sulla gestione del budget. Un tema mai secondario per la compliance.
Dinamicità delle competenze e integrazione tra funzioni di difesa, costruita nel tempo e mantenuta costantemente: “sotto la mia area d’azione ci sono tutte le anime della governance legate ai controlli”, sottolinea De Benedetti che aggiunge“, avere secondo e terzo livello insieme genera moltissime sinergie; anche con gli stessi comitati endoconsiliari, il comitato controllo rischi e sostenibilità, l’organismo di vigilanza e il collegio sindacale si lavora molto bene proprio perché c’è questo tipo di automatismo”.

Un’organizzazione fluida e rodata nel tempo che monitora e presidia costantemente le classiche peculiarità del business come la gestione dei diritti d’autore, i processi editoriali e poi ovviamente – nell’ottica del retail – tutto ciò che concerne la gestione corretta della legge 81 salute e sicurezza presso i negozi; ma che allo stesso tempo ha dovuto far fronte velocemente agli improvvisi cambiamenti organizzativi derivanti dall’impatto del Covid su tutte le tematiche 231, sugli aspetti di cyber Security ed anche ai cambiamenti richiesti dalle nuove normative sulla supply chain e standard Esg.

Con la pandemia la struttura della compliance si è attivata per una revisione completa di tutte le procedure così come per le attività di audit presso i negozi localizzati in tutta Italia. Nel febbraio 2020 dell’intera popolazione aziendale era attivo solamente un test per 40 persone in smart working: nell’arco di due settimane praticamente tutti erano a casa – afferma De Benedetti, che continua – pensate il tipo di cambiamento richiesto ad una società storica come Mondadori”.
La pandemia ha però portato con sé solamente un’accelerazione molto forte di tutto ciò che è il tema tecnologia, ma anche ad una riflessione più attenta sulla cultura e i valori di un’organizzazione. Se da un lato l’azienda ha avviato un percorso proprio di ridefinizione della gestione tecnologica delle attività di monitoraggio e controllo, dall’altro sta dando vita ad un progetto per sviluppare una propria Carta dei Valori che vada al di là del codice etico.

“Le dimensioni che la Mondadori ha raggiunto nel tempo, unita al fatto di avere avuto sempre tanti business diversi, ha portato spesso l’organizzazione ad agire per silos. Una Carta dei Valori, secondo me, consente di superare questo approccio rafforzando l’identità della Mondadori: se tu ben comprendi e condividi tali valori, è più facile agire in modo trasversale e coerente – sottolinea De Benedetti, che incalza – ma è necessario che ci sia il commitment di tutti: dall’alto verso il basso e viceversa”.

In oltre 22 anni di militanza nel Gruppo, De Benedetti ha visto e vissuto profondi cambiamenti, ma ciò che dal suo racconto sembra colpirlo maggiormente è la velocità e imprevedibilità di quelli vissuti nell’ultimo periodo. “Fino a qualche anno fa si parlava sempre dei risultati trimestrali e tu eri valutato con la logica del breve periodo; ultimamente si è passati ad una valutazione di medio lungo-periodo con l’attenzione ai temi Esg e della sostenibilità. Conciliare oggi una visione di creazione del valore di medio lungo periodo in un contesto economico, finanziario, tecnologico e geopolitico di elevatissima incertezza è davvero difficilissimo – afferma De Benedetti, che spiega – sicuramente quello su cui bisogna sempre più far leva è l’adattabilità al cambiamento.
Essere pronti come strutture di controllo a capire dove si sta andando è fondamentale”.[…] continua a leggere People in Compliance