Governance quotate e struttura e composizione dell’organo di amministrazione

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Nel definire una corretta articolazione del consiglio di amministrazione, il Codice di autodisciplina approvato dal Comitato* per la Corporate Governance, raccomanda che tale organo sia composto da amministratori esecutivi e non esecutivi e che un numero adeguato di amministratori non esecutivi sia indipendente.

I numeri chiave

Questa raccomandazione è rispettata nel 97% dei casi e, i pochi casi di non compliance, sono prevalentemente dovuti all’assenza o all’insufficienza del numero degli amministratori indipendenti e sono sempre motivati.

Il peso degli amministratori indipendenti è cresciuto nel tempo: rapportando i dati odierni con quelli di cinque anni fa, il peso medio degli indipendenti è salito in tutte le società (dal 43% al 49%) mentre si riduce progressivamente la quota degli amministratori esecutivi e di quelli non esecutivi (non indipendenti). L’aumento del peso degli indipendenti negli ultimi cinque anni è particolarmente significativo nelle società grandi, dove sale dal 49% al 61%, e soprattutto nelle società finanziarie, dove la media degli indipendenti sale dal 45% al 63%.

Il lead dependent

Il 37% delle società, inoltre, ha dichiara l’esistenza delle situazioni che richiederebbero come da raccomandazione la presenza del lead independent, ossia, la concentrazione di cariche o richiesta dalla maggioranza degli amministratori indipendenti. La maggior parte di tali società (87%, sostanzialmente stabile nel tempo) ha proceduto all’effettiva designazione di un lead independent director; la metà delle società non compliant ha fornito invece una spiegazione per la mancata nomina di tale figura.

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*Il comitato – costituito dalle Associazioni di impresa (ABI, ANIA, Assonime, Confindustria) e degli investitori professionali (Assogestioni), nonché da Borsa Italiana – ha come scopo istituzionale quello di promuovere il buon governo societario delle società italiane quotate (e a tal fine approva il codice di corporate governance), garantendo anche un monitoraggio con cadenza annuale dello stato di attuazione del Codice da parte delle società aderenti.
L’analisi è condotta sulle informazioni pubblicate dalle società nelle relazioni sul governo societario e sulle remunerazioni pubblicate nel corso del 2021 e copre una platea che rappresenta il 95% del totale delle società italiane con azioni quotate sul MTA (91% se consideriamo la copertura integrale del listino di Borsa comprendente anche le quotate di diritto estero).